Lavorare sul corpo con consapevolezza e rispetto
Terza parte dell’articolo La Salute: tra energia, movimento ed equilibrio
Sono quattro gli aspetti metodologici fondamentali che dovrebbero essere sempre presenti per un sostegno reale alla salute attraverso l’attività palpatoria:
- la ricerca di una visione globale, unitaria e ampia, allo stile orientale.
- Una sempre più accurata e approfondita conoscenza dell’anatomia e fisiologia umana, allo stile occidentale, per districarsi nel complesso sistema di connessioni e relazioni strutturali e funzionali del corpo
- La sensibilità e apertura del terapista a ricevere informazioni dal corpo di ogni origine, attraverso una tecnica di “ascolto “affinata e scevra di inutili zavorre, che gli consenta di individuare e trattare le specifiche compensazioni e la loro origine, per perseguire la salute nel suo insieme, fisica emozionale e psichica, in coerenza e a sostegno dei processi biologici in atto.
- La consapevolezza che dagli ostacoli, dalle sofferenze, l’uomo riceve una nuova possibilità per la sua evoluzione e quella dell’ambiente a cui appartiene. Diversamente, ogni processo di conoscenza, riadattamento e crescita rimane sospeso. L’obiettivo è aiutare la persona a instaurare una relazione attiva e fiduciosa con il proprio corpo e il suo linguaggio, soprattutto laddove ci siano processi energetici ed emozionali che richiedano tempi più lunghi e profondi, che vanno ben oltre le sedute osteopatiche.
Lavorare sul corpo con consapevolezza e rispetto
È solo conoscendo ciò che sta succedendo nel corpo della persona, attraverso un’attenta valutazione palpatoria e una visione olistica, globale, che si può agire in maniera precisa ed efficace sulla salute, nel pieno rispetto del paziente e del suo percorso personale.
Una stasi, infatti, è in grado – come dicevamo nella prima parte di questo articolo – di creare un adattamento, una compensazione, ovvero tutta una serie di reazioni a catena lungo il percorso dell’energia tanto a valle come a monte.
Il sintomo non è l’elemento più importante su cui focalizzarsi, perché un dolore articolare o un disturbo addominale può effettivamente essere solo una delle numerose reazioni di “cause” con ben altro significato, e altra localizzazione.
Il ruolo dei farmaci
L’osteopata non utilizza i farmaci, secondo una scelta precisa, ma li delega al medico. Il farmaco può essere un aiuto “miracoloso” per calmare dolori insopportabili, per anestetizzare prima di un intervento chirurgico, e per fungere da salvavita in patologie gravi.
Fatte salve queste occasioni il farmaco, in Occidente, viene sempre più spesso preso a sproposito e non di rado auto-prescritto. Ne sono un esempio gli antinfiammatori tra cui l’ibuprofene, i miorilassanti, gli inibitori di pompa gastrica, il paracetamolo, ecc. Ci si dimentica, infatti, che il farmaco il più delle volte agisce come un mero sintomatico, che non interviene sulle cause del disturbo, ma solo sui suoi effetti.
Questo comporta quattro danni per l’essere umano, l’uno peggiore dei precedenti:
- L’inevitabile abuso e dipendenza da farmaci che non sono mai del tutto risolutivi.
- Effetti avversi e sistemici: il farmaco che agisce egregiamente sul sintomo, agisce ineludibilmente anche a livello sistemico, interferendo nella catena di aggiustamenti del corpo già descritta, creando così, da un lato, effetti secondari indesiderati, spesso imprevedibili e soggettivi, più o meno gravi (secondo gli adattamenti e gli equilibri-squilibri previ di ogni persona), dall’altro un‘alterazione del sistema di regolazione generale del corpo che rende il disturbo originario più complesso e difficile da affrontare.
- La stagnazione, l’ostinazione a ignorare le cause del problema, impedendo un vero percorso di guarigione, trasformativo a tutti i livelli: fisico, emotivo e psichico.
- L’ignoranza di sé. L’essere umano, privato del contatto con il proprio corpo, ne dimentica la lingua e non è più in grado di riconoscere le proprie stesse dinamiche interiori e di trascenderle. Non è in grado di comprendere il senso di certe manifestazioni che, se lette nella loro semplicità, sono invece la pista feconda e concreta per una vita attiva, consapevole, piena, e in continua evoluzione.
Il medico esperto valuta con attenzione ogni prescrizione farmacologica, valutando da una parte, benefici a breve e lungo termine e, dall’altro, i prevedibili rischi di reazioni avverse e di reazioni sistemiche nella funzione generale a breve, medio e lungo termine, differenti da persona a persona. Dovrebbe cercare, in ogni caso, nel possibile, di risalire sempre alla causa del disturbo, per porla al centro della sua strategia terapeutica.
È per questo che si dice che l’osteopatia, come qualsiasi approccio veramente olistico, si occupa della salute, di mantenere la salute; mentre una certa medicina allopatica esclusivamente farmacologica, oggi, si occupa solo della patologia, della malattia, a salute già compromessa.
Conclusioni
Ogni sofferenza, tanto del cuore come del corpo, è una pietra miliare nel percorso di ognuno, capace, ogni volta, di far variare e invertire la direzione (negli organi, nei pensieri e nelle emozioni).
Ma ogni ostacolo, ogni blocco se compreso, dà luce al percorso svolto fino a quel momento, gli ridà un senso, aprendo a nuove possibilità. L’ostacolo viene così trasceso, verso una maggiore integrazione, consapevolezza e forza della persona.
Un buon approccio manuale, come ogni approccio terapeutico che ha come obiettivo la salute generale della persona, dovrebbe cercare sempre di individuare i processi in corso in ognuno, in modo da non interferire con essi, ma piuttosto sostenerli per ristabilire il movimento della vita.
Siamo di fronte a un modo di approcciarci alla nostra salute a cui non siamo stati abituati ma che forse possiamo comprendere nella sua profondità.
È l’occasione per riscoprirci, per riprendere contatto con noi stessi, e per prenderci cura di noi come forse non abbiamo mai fatto prima.
È l’occasione per scoprire che in fondo sì, ce la possiamo assolutamente fare, e molto altro, se con l’aiuto giusto iniziamo ad ascoltarci!
Spero che questo articolo possa essere stato per te una risorsa davvero utile e preziosa. A tal fine, ti consiglio di leggere anche la prima parte e la seconda parte di questo articolo dedicato alla Salute.
Ti auguro, come sempre, una
Buona Salute Condivisa!
Per capire meglio, leggi anche la prima parte di questo articolo.
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