Un intervento chirurgico, un’infezione, un trauma (anche subito nel periodo di vita intrauterina o al momento della nascita), uno stress emotivo, e squilibri chimici ed elettromagnetici inducono un cambiamento del tessuto connettivo.
Dove il tessuto connettivo, per le ragioni sopra descritte, è in tensione, denso, fibrotico, cicatrizzato, tenderà a ostacolare la circolazione sanguigna e la neurodinamica. Il corpo quindi cercherà di diminuire tali tensioni attraverso delle posture adattive, in accorciamento, per garantire così un corretto apporto sanguigno, un efficiente drenaggio dei cataboliti, una buona trasmissione neurologica, una diminuzione del dolore, una migliore gestione dell’energia, e in sintesi un nuovo equilibrio.
La cosiddetta “buona/cattiva” postura, non è altro che il risultato delle compensazioni naturali del corpo (attraverso il tessuto connettivo ed il sistema nervoso) a queste tensioni, per garantire la continuità di tutte le sue funzioni e mantenere o ristabilire la propria salute globale. Ma c’è un limite, quando il sistema è sovraccarico allora il sintomo (dolori, “blocchi”, bruciori, sensibilità alterata, ipofunzione…) appare.