Spesso i dolori alla spalla, specie se accompagnati da fenomeni degenerativi, vengono relazionati con ernie al tratto cervicale. In presenza di tali dolori, quindi, è comune richiedere una risonanza magnetica, un rx, una tac cervicale, al fine di confermare una prima diagnosi. Eppure molto comunemente un problema alla spalla come al braccio, è il risultato non di una compressione del nervo nella sua emergenza cervicale (che certamente può darsi in alcuni casi), ma di una compressione lungo il decorso del plesso brachiale lontano dall’ernia.
Per tutte le nevralgie, sarà quindi importante lavorare laddove il nervo è compresso, e sull’eventuale origine di detta compressione al livello viscerale o a livello neuromeningeo (magari in seguito a un colpo di frusta, infezione etc.). Se per questi casi il lavoro si centrerà localmente o solo a livello cervicale, il disturbo alla spalla perdurerà, senza evidenti miglioramenti.
Una spalla poco mobile, dolorante, perfino con esiti degenerativi, purché senza danni permanenti, se trattata nella giusta maniera, è in grado di riprendere gran parte della sua fisiologia dopo poche sedute osteopatiche.