Il latte materno è il miglior alimento per il neonato. Nessun alimento naturale o creato appositamente dall’uomo può eguagliare il latte della propria madre. È ciò che la natura ha creato per sostenere al meglio il nuovo arrivato nella fase immediatamente successiva alla vita intrauterina. L’allattamento è il passaggio necessario per l’adattamento del neonato al nuovo ambiente. Dopo la simbiosi intrauterina, il neonato ha ancora bisogno che il corpo della madre gli fornisca, attraverso il latte, il cibo da lei trasformato, per permettere al sistema digerente e immunitario di svilupparsi, e diventare gradualmente pronto allo svezzamento. Il latte materno quindi non andrebbe mai sostituito. Fatti salvi casi rarissimi, bisognerebbe fare il possibile per sostenere l’allattamento naturale e disincentivare quello artificiale. Esso è importante non solo per la salute e crescita del bambino, ma anche per la fisiologia stessa del corpo della donna, e per il rapporto tra madre e figlio.
Le ricerche sul latte materno sono tante, ma quello che si sa è ancora troppo poco rispetto alla ricchezza di questo mondo.
Secondo gli studi allattare il proprio figlio al seno significa non solo nutrirlo in maniera ottimale, ma anche proteggerlo da molte malattie, sia nell’immediato che nelle età successive. Da recenti studi sappiamo che l’allattamento al seno esercita un effetto protettivo anche nei confronti dell’arteriosclerosi. Aspetto che nessun altro alimento potrebbe mai compensare.
La madre infatti con il suo latte trasmette i suoi anticorpi, proteggendo il figlio da tutte le malattie per cui ha sviluppato anticorpi nel corso della sua vita.
La mamma produce anticorpi a ciclo continuo, tempestivamente aggiornata sul tipo di difese da inviare a seconda dei pericoli ambientali presenti. In base a recenti studi si è visto che questo sistema protettivo funziona anche nei confronti di sostanze allergizzanti.
Essere allattati al seno è garanzia dello sviluppo di un buon microbiota intestinale (la cosiddetta flora batterica), che, come è noto, è indispensabile per regolare una serie di processi (come lo sviluppo del sistema immunitario) che sono fondamentali per lo sviluppo neurologico. Gli studi che relazionano da una parte cervello e intestino (il cosiddetto asse intestino-cervello) e dall’altro quelli che relazionano i problemi neurologici con problemi intestinali del microbiota rappresentano la frontiera più interessante delle nuove scoperte medico-scientifiche.
https://www.scientificamerican.com/article/a-new-connection-between-the-gut-and-brain1/
Un recente studio su un’ampia fetta della popolazione, ha evidenziato come la durata dell’allattamento incida sul cervello e il Quoziente intellettivo ( Q.I.): tanto più esso si protrae nel tempo quanto più il quoziente intellettivo nell’adulto sarà alto, con ripercussioni sulla qualità della sua scolarizzazione e vita professionale.
https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(15)70002-1/fulltext
Negli ultimi anni si è vista un brusco aumento dei casi di ritardo dello sviluppo e dei problemi neurologici nei bambini. Sarebbe sommamente opportuno aumentare le indagini per identificare le cause di tale preoccupante improvvisa impennata e le eventuali correlazioni con la cattiva qualità del microbiota intestinale.
Chi ha allattato con consapevolezza testimonia che è un’esperienza magnifica, ineguagliabile, e un’occasione unica per sentire il senso profondo della vita.
Va ricordato inoltre alle neomamme, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche, che la natura ha provveduto naturalmente ai primi sei mesi di vita del bambino. Allattare significa più banalmente anche risparmiare in:
⦁ latte speciale per diversi mesi
⦁ biberon, sterilizzatori, gas/elettricità per riscaldare il latte, bilance, acqua per lavare, ecc.
⦁ prezioso tempo da dedicare a riposo e famiglia.