Dalla preparazione della gravidanza, passando per la gestazione ed il parto, terminando al post parto, l’osteopata può aiutare tanto la neo mamma ed il suo bambino.
Arrivare con un corpo in equilibrio alla gravidanza vuol dire avere più possibilità di avere una gestazione senza complicazioni e malesseri. Avvalersi di un ‘osteopata quando si decide di provare una gravidanza significa prepararsi nella migliore maniera ai cambiamenti in arrivo.
L’osteopatia durante la gravidanza
Durate la gravidanza le manipolazioni osteopatiche danno profondo sollievo alla mamma che accusa mal di schiena, coliche dovute a calcoli renali, problemi circolatori, dolori radicolari agli arti, etc., e al contempo migliorano lo spazio di accoglienza per il bambino all’interno dell’utero. Agevolando il miglior accomodamento del bambino sostengono la sua crescita fisiologia durante la gestazione, facilitano il suo posizionamento a testa in giù in preparazione al parto e creano le condizioni favorevoli per un parto più dolce.
Ricorda che …
Non bisogna mai dimenticare che il bambino ”sceglie“ istintivamente la posizione all’’interno dell’utero guidato dalla fisiologia del contenitore, l’utero. La sua posizione non è mai frutto del caso. Per questa ragione, se alle porte del parto il bambino si presenta a testa in su non bisogna forzare il suo capovolgimento con delle manovre, perché queste oltre che essere traumatiche per il bambino, potrebbero avere delle conseguenze sul suo adattamento all‘utero e quindi sulla sua salute e quella della madre. L’intervento osteopatico, è quello di liberare l’utero da eventuali tensioni adattative che giustifichino la posizione del bambino, e riequilibrare l’adattamento generale del corpo della mamma, in modo da favorire un riposizionamento spontaneo del bambino e un miglior parto.
Quando l’osteopatia si rivela utile in gravidanza
La mia esperienza di anni di lavoro sui bambini mal posizionati è che, una volta riequilibrata la mamma attraverso manipolazioni molto dolci, il bambino si giri rapidamente spontaneamente.
L’accompagnamento osteopatico dà i suoi migliori risultati sulla gravidanza ed il parto quando la donna si fa accompagnare anche da un’ostetrica lungo tutto il percorso. Dal mio punto di vista, una mamma consapevole, in buona salute e decisa a sperimentare la bellezza di un parto naturale, e a salvaguardare al meglio la sua salute e quella del bambino, dovrebbe sempre farsi appoggiare oltre che da un medico che la monitori, anche da queste due figure: l’ostetrica e l’osteopata.
Secondo i risultati di uno studio condotto dai ricercatori del “German College of Osteopathic Medicine” e pubblicato nella prestigiosa rivista Journal of the American Osteopathic Association, su un campione di 80 neomamme di età compresa tra i 18 e i 42 anni, il mal di schiena sorto nelle donne dopo il parto diminuisce del 70 per cento grazie al trattamento manipolativo osteopatico.
https://jaoa.org/Article.aspx?articleid=2362399
L’osteopatia dopo un parto cesareo
Dopo un parto cesareo o altri interventi invasivi che si son resi necessari, o dopo un parto distocico con o senza pregressa gravidanza difficile l’osteopatia può aiutare a dare sollievo:
– alla mamma che presenti lombalgia, nevralgia, fastidi e bruciori al perineo, difficoltà nei rapporti sessuali, cefalea, cistiti recidivanti, etc.
– al bambino, nel caso di cesareo, riattivando la mobilità di tutti i sistemi che ne hanno bisogno, riattivando la circolazione dei fluidi, e promuovendo buon funzionamento e l’equilibrio generale; – o qualora presenti torcicollo, posture compensative, plagiocefalia posizionale primaria, difficoltà di suzione/deglutizione, disfunzione del sonno, della digestione, della vista e della lacrimazione.
Nella fase dell’allattamento, se ci sono difficoltà, l’ostetrica è colei che può dare consigli risolutivi.
L’osteopata può essere d’aiuto nei casi di mastite puerperale, (dopo aver stabilizzato l’eventuale infezione batterica), in alcuni casi di stasi/diminuzione di produzione del latte o leggera irritazione, e nei disturbi alla suzione/deglutizione/difficoltà ad attaccarsi del lattante